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Dop e Igp verso la riforma dopo l’ok del Parlamento europeo

É arrivata ieri la prima approvazione del Parlamento europeo alla riforma delle indicazioni geografiche Dop e Igp. In particolare la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato il mandato negoziale della riforma.

Al termine della votazione, il relatore Paolo De Castro (Pd) è intervenuto dicendo: “Voglio ringraziare tutti i colleghi per questo meraviglioso lavoro, è davvero un forte mandato per l’avvio dei triloghi (le negoziazioni con il Consiglio Ue, ndr). È davvero una bella notizia per gli agricoltori e per tutti”.

Come ha sottolineato in un comunicato stampa il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: “L’obbligo di utilizzo di almeno il 50% delle materie prime realizzate nella Nazione di appartenenza del marchio IGP e quello relativo all’indicazione del nome produttore, come deciso oggi dalla Commissione Agri, rappresenta un ulteriore passo per difendere le eccellenze agroalimentari italiane. Grazie al lavoro svolto dagli europarlamentari italiani di diversi schieramenti, Procaccini, Dorfman, De Meo, De Castro, Rondinelli, Laureti, Lizzi, Conte, Ghidoni, Basso e  Giarrusso, continuiamo a impegnarci per proteggere i nostri prodotti di qualità dal fenomeno dell’Italian Sounding che sottrae centinaia di miliardi alla nostra economia e per difendere insieme il Sistema Italia, simbolo di eccellenza nel mondo”.

Ue: Coldiretti, riforma Dop e Igp vale 19 miliardi, Italia leader
Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) è in gioco il primato italiano nell’Unione Europea con 883 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore di 19,3 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’approvazione all’unanimità da parte della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento (ComAgri) della relazione sulla riforma delle Indicazioni geografiche (IG).
“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese”.
É importante – sottolinea la Coldiretti – la volontà del Parlamento di indicare obbligatoriamente la provenienza in etichetta dei prodotti ad indicazione geografica protetta (Igp) per proteggere i consumatori dagli inganni ma è anche da rilevare l’emendamento di tutela anti-Prosek in cui si chiarisce come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. Un indirizzo significativo – conclude la Coldiretti – in attesa del pronunciamento definitivo sulla vertenza che oppone l’Italia alla Croazia da parte della Commissione.

Riforma indicazioni geografiche, Confagricoltura: il voto in Comagri accoglie molte nostre richieste
Con il voto di oggi della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento delle Indicazioni geografiche sono state accolte molte istanze presentate da Confagricoltura che mirano a rafforzare la protezione delle Dop e Igp, a snellire le procedure di approvazione e di modifica dei disciplinari, prevedere un ruolo per i produttori agricoli nei consorzi, aumentare la trasparenza verso i consumatori e tutelare il settore vitivinicolo.
É un provvedimento importante, evidenzia Confagricoltura, ricordando che l’Italia è il primo Paese europeo per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine, con un valore di circa 20 miliardi di euro.
La proposta di regolamento va a normare le associazioni di produttori e le associazioni di produttori riconosciute.
Confagricoltura giudica molto positive le misure introdotte per semplificare le procedure di gestione delle IG, con tempistiche per la registrazione e la modifica dei disciplinari più snelle rispetto alle attuali, che oggi richiedono oltre i 12 mesi.
Bene anche il mantenimento del ruolo dell’Euipo, agenzia che gestisce i marchi Ue a cui sono attribuiti solo compiti amministrativi nella gestione delle richieste.
Positivi, inoltre, il carattere volontario degli impegni di sostenibilità, che possono essere inclusi nel disciplinare di produzione o in un documento a parte, e la maggiore protezione su internet, per esempio sui siti di e-commerce.
In ambito vitivinicolo, il risultato di oggi va incontro alle richieste di Confagricoltura: sono infatti stati lasciati nella regolamentazione di base elementi importanti di tutela delle IG. Le norme che regolano la protezione, l’omonimia, la relazione con i marchi e gli impegni di sostenibilità restano dunque specifiche per il vino, contrariamente a quanto inizialmente proposto dalla Commissione.
La Confederazione ringrazia infine gli europarlamentari per il lavoro svolto, auspicando che l’assemblea plenaria e il Consiglio possano sostenere le posizioni della ComAgri.

Fonte:  Uffici stampa Masaf, Coldiretti, Confagricoltura

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