I dati diffusi da Istat relativi ai prezzi al consumo di ottobre confermano un’ulteriore crescita dell’inflazione: l’indice generale registra un aumento tendenziale del +11,9%, mentre il carrello della spesa segna un rialzo del +12,7%.
“Per molti mesi le aziende della Distribuzione Moderna hanno frenato i rincari che si sono susseguiti su molte categorie di prodotto, con uno sforzo economico importante a tutela del potere d’acquisto delle famiglie e dei consumi – commenta Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione. Abbiamo fronteggiato l’aumento dei prezzi delle materie prime, iniziato più di un anno fa con la fase di ripresa economica globale post pandemia, gli effetti negativi che la siccità ha avuto sul settore agroalimentare e l’esplosione dei costi energetici di questi ultimi mesi, tutti fattori che continuano a mettere sotto pressione la distribuzione insieme ad agricoltura e industria di trasformazione”.
“La situazione, a causa del caro-bollette, è diventata insostenibile per i bilanci delle nostre imprese, che stanno operando spesso con margini nulli o negativi. In questo scenario molto complicato, le aziende sono impegnate sul duplice fronte di supportare le filiere di eccellenza del made in Italy e di tutelare i consumatori e le famiglie in difficoltà a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi, grazie a un’ampia offerta di opportunità di risparmio e di promozioni e con un ruolo sempre più importante dei prodotti a marchio del distributore”.
“Occorre sostenere i consumi, soprattutto in vista della fase finale dell’anno che, con l’avvicinarsi delle festività, rappresenta un momento importante per i risultati economici delle imprese. È fondamentale che il nuovo Governo scongiuri la frenata della domanda interna, intervenendo subito in modo pragmatico ed efficace a sostegno di imprese e famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà e con figli, mettendo come priorità della nuova agenda politica il tema dei consumi e dei costi dell’energia”.