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Tutto il mondo del mirtillo a Macfrut

Gli esperti indicano in 2 milioni di tonnellate il consumo globale di mirtilli entro i prossimi dieci anni, con un acquisto nella sola area europea di 860 grammi a testa entro il 2026. Dire che il futuro sarà sotto il segno del mirtillo è raccontare come un prodotto quasi di nicchia in pochi anni è divenuto un trend di consumo sulle tavole di mezzo mondo.

Tutto questo universo sarà al centro degli International Blueberry Days che fanno di Macfrut (3-5 maggio) la capitale mondiale del mirtillo. Al Rimini Expo Centre sin dal primo giorno in occasione del Simposio (3 maggio) fanno capolino i più grandi studiosi e ricercatori del blueberry in arrivo da cinque Continenti: Gran Bretagna, Australia, Turchia, Portogallo, Cina, Stati Uniti, Cile, Polonia e Italia.

Il giorno successivo, giovedì 4, i riflettori sono puntati sui trend di mercato e sull’andamento della produzione, insieme ai top player mondiali con esperienze da Perù, Cile, Usa, Sud Africa, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Portogallo.

L’ultimo giorno, venerdì 5 maggio, si scende direttamente in campo con uno studio sulla percezione della qualità del frutto da parte del consumatore e visite nell’area dinamica allestita a Macfrut (Blueberry On Field), condotte da tecnici ed esperti, comprendendo anche un’attività di formazione sulla potatura del mirtillo.
Da ricordare che International Blueberry Days sarà aperto il 2 maggio da una giornata di studi all’Università Politecnica delle Marche riservata ai giovani ricercatori di tutto il mondo sulle principali tematiche del mirtillo (Blueberry School).

E se i riflettori di tutto il mondo sono in fiera per il mirtillo, Macfrut 2023 avrà un’altra importante novità: la partecipazione di Rai come media partner dell’evento e di Rai Pubblicità, presenti con uno stand in cui sarà allestito uno studio per i collegamenti con le trasmissioni radio e tv per raccontare la fiera. Questa partnership rappresenta un’occasione unica di visibilità e promozione per il settore ortofrutticolo e più in generale per l’agroalimentare. L’agricoltura rappresenta la spina dorsale della Food Valley emiliano romagnola, celebrata e ammirata in tutto il mondo, con i suoi 44 prodotti Dop e Igp e il ricco patrimonio enologico, e potente volano turistico per tutta la regione.

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